Lo chiamavano Sor Carletto per la sua parlata romanesca, è nella Hall of Fame del calcio italiano, è stato l’allenatore con più panchine in serie A (797) e detiene il record di presenze ufficiali (1278). Carletto Mazzone è ricordato come “l’allevatore dei numeri dieci”, il tecnico che esaltava la fantasia del giocatore mettendola al servizio della squadra, mai sacrificandola. Chiedere a Roby Baggio, Francesco Totti, Andrea Pirlo. È stato l’uomo delle salvezze impossibili, ma anche quello delle promozioni incredibili.

Campionato di Serie A 2022-23, una squadra parte a fari spenti e con il fardello delle critiche per le cessioni importanti avvenute nel calciomercato. È il Napoli del presidente De Laurentiis, la squadra costruita dal diesse Giuntoli e allenata da Spalletti, capace di vincere lo scudetto con 5 cinque giornate di anticipo, eguagliando il record del Grande Torino, della Fiorentina 1956, dell’Inter 2007 e della Juventus 2019.

Paolo Monelli. Ha esordito in serie A con la Fiorentina 1981-82, che alla vigilia del mondiale vinto in Spagna dall’Italia di Bearzot ha chiuso il campionato al secondo posto. Scudetto mancato dai viola per un solo punto.

Più di 56 anni vissuti su un campo di calcio, da giocatore prima, da allenatore poi. Nel 1962 gli esordi nel settore giovanile della Spal, nel 2018 l’ultima panchina nella lontana Cina. Nel 2013, Fabio Capello entra nella Hall of Fame del calcio italiano. Ha vinto campionati e coppe, in Italia e all’estero. Con la Spal esordisce in A il 29 marzo 1964 e non è ancora maggiorenne.

Nella città del Palio (dal 1633 si svolge la corsa con i cavalli delle diciassette Contrade) il calcio arriva ufficialmente nel 1904. La squadra bianconera è anche conosciuta con il nome di una delle società che l’anno fondata: Robur. Il 31 agosto 2003 il centrocampista Andrea Ardito segna il primo storico gol del Siena in serie A.

Sei seduto in panchina nella partita fra la tua Italia e lo stellare Brasile. Collovati si è fatto male, l’allenatore Bearzot ti guarda e dice che devi andare in campo. Diciotto anni, Beppe Bergomi è il più giovane azzurro a partecipare a un Mondiale.

Gabriele Ambrosetti ha 17 anni quando esordisce in C1 a Varese. È il 1990 e comincia un percorso che lo porterà a vincere la Coppa Italia con il Vicenza e Coppa d’Inghilterra e Charity Shield con il Chelsea, in Inghilterra.

Claudio Gentile è campione del mondo con l’Italia di Bearzot nel mondiale spagnolo del 1982. Insieme al portiere Zoff, al terzino sinistro Cabrini e al libero Scirea costituisce una delle migliori difese di sempre, nella Juventus come in Nazionale.

Giovanni Trapattoni conquistato 23 titoli in carriera. Fra questi spiccano la Coppa dei Campioni 1984-85 con la Juventus e tre Coppe Uefa (due in bianconero e una con l’Inter). Forti sono i rimpianti quando ricorda la sua parentesi a Firenze.

Parte da Corigliano Calabro il cammino che porta Gennaro Gattuso in cima al mondo nel 2006. Ringhio, come viene soprannominato per la sua grinta, è nato in un paese di pescatori e il papà gioca in quarta serie…

Bruno Pizzul gioca in oratorio a Cormons, in Friuli-Venezia Giulia, centromediano promettente passa alla Pro Gorizia e diventa professionista a Catania. Un grave infortunio al ginocchio chiude la sua carriera di giocatore. Nel 1969 è assunto in RAI dopo un concorso per radio-telecronisti. Dal 1986 al 2002 la sua voce accompagna le partite della nazionale italiana di calcio.

L’imprenditore Ernesto Pellegrini acquista l’Inter nel 1984 e ne resta presidente per un decennio. Nel 1989 vince lo scudetto “dei record” (nessuna altra squadra ha raggiunto quota 58 in classifica con i due punti a vittoria) e Supercoppa Italiana, nel 1991 e 1994 la Coppa UEFA.

Cremona è famosa come la città delle T (“Turòon, Turàs e Tetàs”, ovvero Torrone, Torrazzo e Tettone), ma in questo podcast ne troveremo qualcuna in più. T come Tradizione, quella dei violini, come Tognazzi, attore e regista che ha fatto la storia della commedia all’italiana, come “Titta” Rota, l’allenatore che fa debuttare in prima squadra il sedicenne Antonio Cabrini, prodotto del vivaio grigiorosso.

Un giovanotto della provincia di Roma, cresciuto nella Vis Subiaco, che trova in Toscana il suo trampolino di lancio: Francesco “Ciccio” Graziani. Da Arezzo a Torino dove nella stagione 1975-76 vince lo scudetto, al trionfo nel mondiale spagnolo del 1982, alla Fiorentina dove manca il titolo per un punto solo.

Il viaggio di Vito Romaniello con i grandi campioni dello sport nei luoghi dove sono cresciuti o hanno giocato. In giro per l’Italia, visitando città e borghi ricchi di arte, storia, cultura e… gusto. Tanti gli itinerari da (ri)scoprire nel più bel Paese del mondo